I vigneti salgono di quota
I cambiamenti climatici, ormai evidenti e sotto gli occhi di tutti, rappresentano una minaccia ovviamente anche per la moderna viticoltura.
L’agricoltore è ormai consapevole che questi imprevedibili fenomeni atmosferici potenzialmente distruttivi per le coltivazioni sono ormai sempre più frequenti.
Improvvise alluvioni con piogge estreme riversano al suolo in poche ore quantitativi d’acqua che solitamente si accumulano in mesi, causando forti fenomeni erosivi.
Fasi anomale con temperature estreme prossime ai 40° C e scarsissime escursioni termiche tra giorno e la notte possono compromettere l’ottimale maturazione dei frutti.
Eventi grandinigeni sempre più estesi e con grandine di dimensione sempre più importante sono ormai fatti di cronaca quotidiana.
Il cambiamento climatico porta i vigneti ad alta quota
In questo nuovo contesto climatico, molte aziende hanno iniziato a spostare i propri vigneti in terreni a quote sempre più elevate, con lo scopo di mitigare in parte gli effetti di questi aumenti anomali di temperatura, con scarse escursioni termiche e lunghi periodi privi di precipitazioni.
Entro la fine di questo secolo la geografia del vino mondiale sarà inevitabilmente mutata. Oltre ad una riduzione delle superfici vitate, assisteremo ad una espansione dei vitigni in regioni o fasce altimetriche oggi considerate marginali o inadatte: è possibile stimare per la viticoltura mondiale un aumento di quota di circa 800 m e di 650 km di latitudine verso Nord. In molte regioni montuose è già iniziata la “corsa verso l’alto” dei vigneti. Sono queste le previsioni fatte dal presidente della Società Meteorologica italiana Luca Mercalli.
La temperatura globale, ha spiegato ancora Mercalli, è aumentata di circa un grado nell’ultimo secolo e di 1,5°C in Europa occidentale e nel Mediterraneo.
E’ come se un vigneto trovasse oggi le stesse condizioni di cent’anni fa 250 metri più in alto e 200 km più a nord.
L’aumento delle temperature entro la fine del secolo potrebbe arrivare fino a 5 °C in più, in caso di fallimento delle misure di riduzione delle emissioni di gas serra previste dall’Accordo di Parigi. Con questo scenario l’aumento di quota e lo spostamento di latitudine per i vigneti sarà inevitabile”.
Altitudine per il vigneto significa freschezza
Le temperature medie sono più basse e quindi scende l’alcol e salgono gli acidi con il risultato di vini più fini ed eleganti. Inoltre, ad alta quota, c’è una forte escursione termica fra la notte e il giorno con risultati strepitosi nella sintesi degli aromi floreali e di frutta.
Altitudine significa intensità
Ad alta quota la luce solare è più forte e con più radiazioni ultraviolette UV-B. Questo riempie l’uva di antiossidanti, la buccia si inspessisce e porta nel vino quantità di tannini, antociani eccezionali. Crescono l’intensità del frutto e la capacità di invecchiamento.
Alto ma quanto alto?
In Europa 500 metri sul mare è già molto, ma in Sud America ci sono migliaia di ettari oltre i mille metri e alcuni persino a 3000 quindi tutto dipende dalla latitudine.
Nelle zone vicine all’Equatore o molto calde i vigneti in alta quota iniziano a 1.500 m sul mare. Per esempio a Tenerife nelle Isole Canarie ci sono coltivazioni a circa 1700 metri mentre sulle Alpi la vigna nel Vallese a 1150 sul mare era considerata un record.
Le controindicazioni dell’Alta quota
Più si sale e più aumentano i rischi delle gelate primaverili e di non avere uva perfettamente matura nel momento della vendemmia; a questi pericoli si aggiunge una maggiore probabilità di grandine, che è il vero terrore di tutti i vignaioli.
Ora ci sono tentativi di coltivazione a 1350 m sulle Dolomiti ma non sappiamo ancora se daranno un buon risultato, è certo che il fascino della viticultura eroica e dell’eccezionalità dei risultati che porta fa da traino allo spostamento in quota degli ettari coltivati.
Ecco alcuni esempi: Cave Mont Blanc, Cave del Monte Bianco, Blanc de Morgex et La Salle, Valle d’Aosta, Altitudine: 1225m
I Vigneri, Salvo Foti, Vinudilice, Etna, Sicilia, Altitudine: 1300m Vigna Bosco
Tsorah, Karasi Areni Noir, Armenia, Altitudine: 1400 / 1600m nel Caucaso.